Teniamo i soldi in Svizzera

Kevin -  Kampagnenteam
Kevin - Kampagnenteam
10 May 2023 Tempo: 2 minuti
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JA zur OECD-Mindeststeuer
Il 18 giugno 2023 si voterà sul decreto federale concernente l'imposta minima dell'OCSE. Un'ampia alleanza composta da UDC, PLR, Il Centro, Verdi Liberali e PEV si batte per l'attuazione di questa riforma in Svizzera.

Circa 140 Paesi hanno concordato nell'ambito dell'OCSE che le imprese attive a livello internazionale con un fatturato superiore a 750 milioni di euro devono pagare almeno il 15% di imposte sugli utili. Se un paese non rispetta questa imposizione minima, secondo le regole dell'OCSE gli altri Stati possono esigere l'imposta mancante. Il Consiglio federale e il Parlamento vogliono impedirlo.

Alla conferenza stampa odierna dell'Alleanza per il SI i rappresentanti di UDC, PLR, Il Centro, Verdi Liberali e PEV sono scesi in campo affinché le nuove entrate fiscale rimangano in Svizzera. Il 18 giugno, votiamo SI all'imposta minima dell'OCSE.

La Consigliera nazionale Elisabeth Schneider-Schneiter (Il Centro) ha sottolineato la portata della riforma. Se l’imposta minima non venisse adottata, la Svizzera regalerebbe volontariamente importanti entrate fiscali all'estero: "Non dobbiamo permetterlo. Dopo tutto, questo denaro dovrebbe andare a beneficio dell'intera popolazione svizzera".

La Consigliera nazionale Petra Gössi (PLR) ha sottolineato l'importanza delle imprese per le casse dello Stato: "Queste imprese hanno contribuito in modo decisivo all’aumento delle entrate fiscali della Confederazione derivanti dall'imposta sugli utili, che sono aumentate costantemente negli ultimi anni e ora ammontano a circa 14 miliardi di franchi. Ciò significa che le imprese contribuiscono all'imposta federale diretta più delle famiglie". 

La Consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher (UDC) ha messo in guardia dalla grande incertezza giuridica per le imprese interessate se l’imposta minima dell'OCSE non venisse implementata in Svizzera: "Ciò significa imprevedibilità e burocrazia aggiuntiva per le imprese interessate che dovranno pagare imposte supplementari in altri paesi senza ricevere nulla in cambio".

Il Consigliere nazionale Jürg Grossen (PVL) chiarisce che, con il nuovo gettito fiscale, i Cantoni aumentano anche i contributi al sistema di perequazione fiscale nazionale: "Grazie ai maggiori contributi a favore del sistema di perequazione fiscale nazionale, anche i Cantoni in cui non sono presenti o sono presenti solo poche grandi imprese multinazionali beneficiano della nuova imposta supplementare".

La Consigliera nazionale Lilian Studer (PEV) conclude dicendo che questa proposta si concentra sulla concorrenza internazionale tra le piazze economiche. La concorrenza è costituita da altri paesi. "È quindi importante garantire che la Svizzera continui a investire nella prosperità di tutti noi attraverso investimenti nella ricerca e sviluppo, posti di lavoro d qualità e contributi a favore della collettività".

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